Può l’Impresa essere anche sociale?
Qualche giorno fa, invitato da Quid Impresa Sociale, ho partecipato all’incontro con il Territorio del Comitato Leonardo – Italian Quality Committee dal titolo:
“IMPRESA SOCIALE: sfide e opportunità per un modello vincente”
L’incontro è stato preceduto da una visita al Laboratorio Quid.
Quid Impresa Sociale è un’impresa di moda che promuove i valori della bellezza, dell’etica e della sostenibilità.
Dal loro sito:
All’incontro hanno partecipato Imprenditori, Istituzioni ed Associazioni che si sono confrontati sul modello di imprenditoria sociale. Sono emersi parecchi spunti degni di nota.
L’impresa sociale impatta in modo positivo sulla società in cui viviamo.
I criteri ESG sono di forte impulso per le imprese, le quali avranno un merito di credito ed una reputazione maggiore.
Nel corso dei lavori è poi intervenuto il Prof. Giorgio Mion del Dipartimento di Management dell’Università di Verona con una relazione davvero ricca di spunti e che provo a sintetizzare di seguito.
Si è partiti dall’assunto “l’impresa è economica e non può essere sociale”.
Ma la realtà è più generativa delle teorie, per cui già nel 2019 la Business Roundtable sostiene: “Ciò che conta non è il PROFIT ma il PURPOSE, perché facciamo le cose”.
Qualsiasi tipo di impresa ha una storia da raccontare, ci deve essere un perché, un obiettivo che va oltre l’economico, un motivo del fare impresa.
Oggi siamo nel tempo della “POLICRISI” (E. Morin) e la prima resistenza è quella dello spirito, che oggi sta al centro. Serve tenere vivo lo spirito del fare impresa, serve la collaborazione, serve creare bellezza e soluzioni efficaci ai bisogni.
Il tema non è se IMPRESA e SOCIALE possano stare assieme, proprio perché OGNI IMPRESA È SOCIALE.
È il bisogno che muove il fare impresa, non il profitto, non l’imprenditore, ma la capacità di generare qualcosa che risponde al bisogno delle persone, delle comunità e dell’ambiente.
L’economa circolare è una condizione imprescindibile dell’economia oggi.
Cosa serve per arrivare a generare un’impresa sociale?
Servono la contaminazione culturale dell’impresa come agente di cambiamento sociale, i fattori ESG, le Certificazioni, le Società Benefit.
Serve la capacità di vedere nelle sfide delle grandi opportunità.
La CSRD può apparire un appesantimento ma è la grande opportunità di dire e narrare quanto dentro un’impresa si fa di sociale e ambientale e quanto si è collegati alla comunità ed al territorio di cui si fa parte.
L’Impresa sociale rappresenta il modello vincente per fare impresa.
Vorrei inoltre ricordare alcuni spunti interessanti emersi, che mi sono appuntato e che cito:
Katia Gruppioni : “L’impresa è economica, ma all’interno dell’impresa la persona è al centro. I dipendenti sono portatori di economicità dell’azienda”.
Cristina Bombassei : “La CSRD è un’obbligatorietà ma ti stimola a delle riflessioni sugli indicatori. La “S” non è ancora molto conosciuta. Si passa dal concetto di Responsabilità sociale d’impresa a Sostenibilità sociale d’impresa”.
Giulia Gentili : Passaggio da BEN FATTO a FATTO PER IL BENE, che in chiusura cita Leonardo da Vinci e la nave scuola Amerigo Vespucci:
Dall’incontro con il territorio del 16 ottobre 2024 sono emersi davvero tanti spunti interessanti e degni di nota che ho provato a riassumere.
Per rispondere al quesito iniziale, possiamo sicuramente affermare che ogni Impresa è Sociale e che ogni impresa piccola, media e grande che sia, ha tra i suoi obiettivi anche quello di raccontare alle persone, al territorio, alla comunità il PURPOSE, l’insieme dei valori più alti che ispirano l’organizzazione.
Le aziende più grandi sono obbligate a farlo in virtù della normativa, quelle più piccole lo possono fare su base volontaria.
Questa contaminazione porterà vantaggi a tutti: alle persone, alla comunità, al territorio ed anche alle aziende stesse, in termini di competitività, pensiamo per esempio alla filiera di produzione o alla facilità di accesso al credito ed a condizioni migliori.